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Descrizione
Rivista di storia moderna e contemporanea, che come vuole il direttore Massimo Magliaro, è soprattutto
“una rivista controcorrente e perciò
Libera”.
Se dovessimo davvero dar ragione a chi invoca una Storia col punto fermo, una Storia che toglie il cartello con la scritta (perenne) “Lavori in corso”, una Storia che ha detto tutto e che ritiene di non avere più nulla da dire, una Storia insomma definita, chiusa, bloccata, sepolta in qualche manuale impoverito che sa di polvere, obbligatoriamente adottato per costruire ragazzi e persone col cervello eterodiretto o teleguidato; se dovessimo davvero credere che la colossale folata di morte della libertà e della verità che è passata nelle nostre case, nelle scuole, nelle Università e nei luoghi di lavoro debba porre la parola fine alla Storia del mondo ed a quella italiana; vorrebbe dire che non saremmo mai stati in grado di conoscere la strage di Porzüs, quella dei sette fratelli Govoni, la Corriera della morte, gli eccidi della Volante rossa, le ombre che nessuno ha ancora fugato sull’attentato di via Rasella e quindi sulle Fosse Ardeatine, tanto per citare, e, tanto per guardare invece oltre i confini nazionali, le fosse di Katyn (che, ancora oggi, qualche nostalgico di quella Storia ingessata, definisce una “menzogna anticomunista”), i comunisti italiani fucilati nell’Urss con la complicità di Togliatti, gli stupri di massa commessi dai goumiers assoldati da Charles De Gaulle per occupare l’Italia (li vogliamo ricordare con l’immagine tragica e disperata della Ciociara; e chiediamo a Mattarella e agli altri: quale mano se non una mano revisionista avrebbe potuto realizzare quel film che dopo tanti anni resta per tutti, ma proprio tutti, una pietra d’inciampo che nessuno, ma proprio nessuno, può scavalcare?) e quelli commessi dagli americani inviati da Roosevelt in Normandia per occupare la Francia, i 45 milioni di morti per stalinismo, l’ecatombe di cadaveri schiacciati dalle bombe “alleate”, dei quali ovviamente non si parla più.
I comunisti italiani fucilati nell’Urss con la complicità di Togliatti, e potremmo continuare. E, per venire a tragedie più recenti, non dovremmo neanche interrogarci su chi ha ucciso Mu’ammar Gheddafi con un paio di colpi sparati a bruciapelo, chi è stato e per conto di chi lo ha fatto.
“Se Renzo De Felice, Pierre Milza, Robert Conquest, Giorgio Pisano, Richard L. Walker, Stéphane Courtois, A. James Gregor, Zeev Sternhell, André Brissaud, Giampaolo Pansa, Boris Souvarine, Ernst Nolte, Francisco García Torres, Hélene Carrere d’Encausse, Tarmo Kunnas, Pierre de Villemarest, Bruno Gatta avessero aderito a questa bislacca idea che la conoscenza della Storia può essere esaurita da una sua interpretazione stabilita in un “codice etico” non avremmo apprezzato i loro studi coraggiosi improntati solo al culto, alla ricerca e all’amore della verità: termometro ne sono le copie delle loro opere svendute e le innumerevoli riedizioni, un primato continuo”.