L’ALBERO DELLE MELE MARCE “Filippo de Jorio”
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L’ALBERO
DELLE MELE
MARCE
Filippo de Jorio
Descrizione
Nel 1975 l’avvocato Filippo de Jorio, avvocato
e parlamentare democristiano eletto nel
1970 con circa 40mila preferenze, veniva considerato
uno dei leaders della destra cattolica e
come tale, nella fase politica che allora l’Italia
viveva in attesa del famoso compromesso storico
– che avrebbe dovuto unire cattolici e comunisti
– uno “da eliminare”.
L’accusa di cospirazione politica che venne
mossa contro di lui era appunto destinata ad
eliminarlo dalla vita politica.
Egli, che nel frattempo aveva subìto anche un
attentato (21 aprile 1975) da parte dei Nuclei
armati proletari, fu “sconsigliato” autorevolmente
dal restare in Italia. Gli fu detto «Non
possiamo più provvedere alla sua sicurezza
personale» e, qualche giorno dopo, «Si prenda
una bella vacanza».
Difatti, dal mese di giugno del 1975 fino al luglio
1978, ha risieduto per tre anni tra la Francia
ed il Principato di Monaco.
Il governo italiano di allora (che preparava,
come prima detto, il compromesso storico)
chiese l’estradizione di de Jorio alla Francia
ed al Principato di Monaco per una sua presunta
partecipazione al golpe del Principe Junio
Valerio Borghese. L’accusa era che egli
avrebbe dovuto essere il ministro degli Esteri
del governo golpista. Entrambi gli Stati respinsero
la richiesta italiana.
Nel luglio 1978 la Corte d’Assise di Roma assolse
de Jorio con formula piena su richiesta
dello stesso Pm. La sentenza divenne subito
definitiva perché non fu presentato appello da
parte della pubblica accusa.
Tornato in Italia, Filippo de Jorio venne ripresentato
dal suo partito, la Democrazia Cristiana,
alle elezioni del 1980 e rieletto con decine
di migliaia di voti di preferenza. Nel 1985 fu
l’Alleanza dei Pensionati a rieleggerlo di nuovo
con 36mila voti.